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Il Blog di Carlo Mazzini

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Postilla » Fisco » Il Blog di Carlo Mazzini » Non profit » Cadon le foglie e anche la ragione

21 settembre 2010

Cadon le foglie e anche la ragione

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Non mi piace indossare i panni del Cassandra, affermare che questa o quella norma porterà problematiche, colpirà il non profit e – invece di premiarlo – lo danneggerà.

Ma dobbiamo prendercela con chi “prevede” nuove sventure oppure con chi le causa? E’ la questione strafamosa e strausata del dito e della luna, dello stolto e del saggio.

In questo restart settembrino, abbiamo assistito e sentito una serie di iniziative che non possono farci sperare che le cose vadano per il miglior corso.

Alcuni flash.

1. Il Codice della strada è stato ampiamente “corretto” ed è stata inserita la previsione – bisogna aspettare il solito regolamento – per i veicoli di Onlus e volontariato di recare su di sé le pubblicità (a pagamento ovvio). Prima non si poteva, adesso si potrebbe. E’ una norma di natura amministrativa; non si interessa di fisco. Bene, anzi male. L’Agenzia delle Entrate ha detto in passato che le Onlus non possono realizzare attività di sponsorizzazione in quanto attività né istituzionale né connessa. E da questa posizione non si è ancora mossa. Come la mettiamo? Per le ODV sempre l’Agenzia delle Entrate ha affermato anche di recente che le sole attività commerciali ammesse sono quelle di cui al DM 25 maggio ’95 (commerciali e produttive marginali), e che se un ente si arrischia di intraprenderne di diverse, perde in automatico il profilo di Onlus.

Come la mettiamo, visto che le attività di sponsorizzazione e di pubblicità non sono tra quelle previste nel Decreto del 95?

2. Tariffe postali. L’anarchia è al potere potrebbe essere un buon slogan sessantottino, invece risulta essere la fotografia dell’oggi, alle Poste e dintorni.

Fine Luglio, inizio Agosto, un tam tam si trasmette tra gli enti non profit: esiste una tariffa che consente di mettere un cerotto al pasticcio delle tariffe postali, pasticcio che ha incrementato del 500% i costi di mailing delle organizzazioni, da un giorno all’altro, senza preavviso. Il cerotto sarebbe una riduzione di un terzo della tariffa standard (da 28 cents a ca. 18 cents) fino a fine anno. Alcune organizzazioni riescono ad accedervi, altre no.

Poste ha fatto preferenze? I soliti raccomandati?

No, in Italia tutto (o molto) succede per caso. Chi ha incontrato account che anche – e soprattutto – senza avvisare la direzione centrale ha fatto accedere l’ente alla tariffa creativa sperimentale, ha portato a casa il contratto e la riduzione.

Chi ha incontrato l’account che invece si è rivolto alla direzione centrale, all’ufficio legale ecc, si è visto riportare le seguenti affermazioni, random, cumulate e non:

a. bisogna studiare la questione IVA

b. vale fino al 31.08

c. non conosco questa tariffa

d. aspettiamo una nuova tariffa.

Anarchia, appunto. Intanto c’è chi giura di aver visto Tremonti in slow motion che sta per firmare il decreto col quale abbassa almeno del 50 % le tariffe, come da legge del maggio scorso. Mentre si aspetta questo decreto, bisognerebbe armarsi per l’anno prossimo, in quanto il decreto coprirebbe fino al 31.12.10

3. Poi ci sarebbero le questioni legate al 5 per mille perenne (a Rimini, politici targati CL – e non – hanno giurato che si sarebbero dati da fare moltissimo, e i presenti hanno creduto di essere davanti ad una replica di Zelig); riforma libro primo codice civile (dove la gente parla di cose già presenti – attività imprenditoriale del non profit ecc – e non accenna neppure al significato di assenza di scopo di lucro, vero nocciolo del problema, a mio avviso); EAS (che sta causando più problemi di quelli ammessi, e non dite che non l’avevo detto: l’avevo chiamato “il diluvio prossimo venturo”).

Direte: ma sole cattive notizie?

Ce ne sarebbero anche di buone, in effetti; ma se ve le dicessi, smentirei il mio ruolo di Cassandra.

Carlo Mazzini

Altri approfondimenti su www.quinonprofit.it

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